Octo il polpo

  • Octo's dyscalculia
  • Octo loves swimming
  • Who asked for lemons?
  • the-big-fault-is-on-you
  • Just look at the stars!

Dopo aver acquistato – finalmente! – un computer decente, ho rispolverato la mia vecchia tavoletta grafica.

Prima d’ora l’ho utilizzata con un piccolo portatile-tablet, utile per leggere e scrivere testi ma assolutamente incapace di avviare qualsiasi software che non fosse Office.

E, dopo aver installato di nuovo Clip Studio Paint, ho potuto avere nuovamente accesso ai miei vecchi disegni, o meglio ai vecchi tentativi di utilizzo della tavoletta, considerando che ogni due minuti il computer si bloccava e che la latenza tra il movimento della penna e quello che appariva sullo schermo era di almeno 30 secondi.

Beh, nonostante le difficoltà, ho prodotto diversi sketch e studi, ma soprattutto ho recuperato i miei vecchi fumetti di Octo il polpo.

La storia di Octo è molto semplice: era un piccolo personaggio che avevo creato quando mi sono trasferita a Milano e al contempo studiavo a Parma per l’Università magistrale. Ogni volta che dovevo partire, lasciavo a casa un post-it con un disegno di un polpo sempre diverso e l’orario in cui sarei tornata. Ho accumulato centinaia di post-it che sono andati perduti nell’ultimo trasloco.

Per cui, qualche anno più tardi, quando mi regalarono una splendida tavoletta grafica, ho provato subito a digitalizzare il mio piccolo Octo, per imparare ad utilizzare questo nuovo strumento con qualcosa di semplice. Ecco alcuni disegni che sono riuscita a recuperare, risalenti al 2018.

  • Il primo, intitolato “Octo’s dyscalculia“, che rappresenta il motivo perché i miei disegni di Octo non hanno mai lo stesso numero di tentacoli.
  • Octo loves swimming“, che mi sembra abbastanza eloquente da solo.
  • Who asked for lemons?“, che cerca una risposta alternativa al classico detto “se la vita ti dà dei limoni, fai una limonata”, cercando di lasciar passare il messaggio di non accettare quello che il fato ti presenta senza nemmeno provare a trovare un’alternativa.
  • The Big Fault is on you“, che voleva scimmiottare l’atteggiamento che alcune persone hanno nell’accusare le persone prima di capire che le azioni hanno motivazioni complesse, e che una “grande colpa” non può mai esistere nella realtà.
  • Infine, “Just look at the stars!“, che rappresenta un periodo di blocco creativo, dove, parlandone con chi mi stava vicino, mi sentivo ripetere “ma semplicemente crea qualcosa, senza pensarci!”. Non sono riuscita mai a far capire che il blocco creativo di solito ha una motivazione profonda, spesso inconscia, e che probabilmente quello non era il momento adatto, per me, per esteriorizzare ciò che provavo attraverso la creatività. Per rompere un blocco creativo, almeno nel mio caso, bisogna – appunto – “romperlo”: distruggere tutto quello che si è creato, o il concetto che vi si cela dietro, ripensarlo d’accapo e scavare tra le vecchie macerie finché non si trova qualcosa di nuovo. Nei momenti di blocco creativo non riesco nemmeno a guardare quanto c’è di meraviglioso attorno a me: ad alzare gli occhi al cielo mi manca quasi l’aria.

Ora Octo è uno dei personaggi che mi piace ogni tanto disegnare soltanto per esprimere un concetto profondo in un modo leggero. Come mi è capitato in questo tentativo di acquerello, che avevo creato in occasione dell’Inktober, con la parola del giorno “bait” (esca):

Octo il polpo Inktober Bait