Ehi Siri, ricordami che devo morire

Chatbot e assistenti vocali possono prevenire situazioni di emergenza come, ad esempio, il suicidio?

Purtroppo no, non ancora. Ecco il motivo per cui queste tecnologie sono insufficienti nel prevenire il suicidio (e come dovrebbe essere la “tecnologia di prevenzione ideale”).

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Photo by Tyler Lastovich on Unsplash

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Dipendenza da videogiochi? Non esiste (ma l’OMS ha fatto bene a classificarla)

La Dipendenza dai Videogiochi è la nuova psicopatologia classificata dall’OMS nell’ICD-11. Ecco in cosa consiste, quali controversie ha evocato da parte di aziende e comunità scientifica e cosa ne penso io al riguardo.

A mio parere, il Gaming Disorder non esiste. Ma è bene classificarlo per poter mantenere sotto osservazione i fenomeni che le nuove tecnologie stanno creando. Primo fra tutti: l’assenza di percezione definita del tempo, che risucchia i giocatori rendendo il distacco dal gioco difficile e, nei casi più gravi, doloroso.

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Photo by Glenn Carstens-Peters on Unsplash

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Critica al metodo scientifico (1 di 5): Ricercatori distaccati dalla realtà

Mentre l’istruzione è, a parer mio, pronta per la disruption1, ovvero ad un ripensamento radicale che la scuota dalle fondamenta per portarla al passo con i giorni nostri, ci sono rami del mondo della formazione che sono ancora ben lungi dal mostrare un’apertura di questo tipo. Uno tra tutti è il mondo scientifico.

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Photo by Sharon McCutcheon on Unsplash

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Falcon Heavy: il vero merito di Elon Musk nell’impresa

Ieri il Falcon Heavy, il razzo vettore più potente del mondo creato dalla start-up di Elon Musk, SpaceX, si è librato in volo con successo. Gli espedienti ironici che hanno caratterizzato l’impresa – primo tra tutti, la Tesla in cima al razzo – hanno portato il pubblico a interessarsi a un tema che solitamente non attrae la maggioranza delle persone: lo Spazio.

Ma abbiamo davvero bisogno dell’aiuto di un’azienda per tornare a stupirci delle grandiose imprese scientifiche? Ecco una mia riflessione.

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La Tesla di Elon Musk nello spazio – Via

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Internet of Scientific Things: gli oggetti Smart aiutano la ricerca

Gli Smart Objects potrebbero travalicare la soglia delle Smart Cities ed entrare finalmente nelle nostre Smart Home. E la scienza potrebbe utilizzare i nostri dati più intimi per fare preziose ricerche, come postula la neuroscienziata Vivienne Ming su Nature. Ma con tutti quei dati sarà sempre possibile poter combinare i dati quantitativi a quelli qualitativi? Ecco la mia riflessione.

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Teletrasporto: oggi non è più fantascienza

Portandosi due dita alla fronte e percependo l’aura di un essere vivente a lui noto, era in grado di teletrasportarsi in qualsiasi luogo volesse. Il teletrasporto a cui ci ha abituati Goku della fortunata serie manga Dragon Ball, tuttavia, non è ancora replicabile nella realtà. Oggi al massimo riusciamo a teletrasportare virus e batteri. Ma non è detto che un domani non saremo in grado di teletrasportare esseri viventi più complessi.

Oggi un articolo che non è prettamente psicologico ma che ha un’inestimabile valore per il genere umano. Ecco quali sono e saranno gli utilizzi del Teletrasporto Biologico.

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Il multitasking non esiste

Durante questi anni di cambiamenti radicali nel mondo del lavoro, una delle soft skill più richieste è quella relativa al multitasking, ovvero – in teoria – la capacità di svolgere più azioni contemporaneamente.

Ma, da psicologa, non posso fare a meno di specificare che, in realtà, il multitasking “puro” non esiste: è meglio parlare di Task Switching, cioè della capacità di spostare velocemente la propria attenzione da un compito all’altro in maniera efficace.

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Psicologo: una professione in crisi?

Come tutte le professioni, anche la Psicologia sta affrontando il suo periodo di crisi. Ciò è stato anche dimostrato dalla presenza di professionisti non psicologi (quali counsellor, mental coach, ecc.) che si sono infilati in quei gap lasciati vuoti dalla Psicologia tradizionale. È per questo che ritengo importante aggiornarsi continuamente, non solo sulle ultime teorie psicologiche, ma anche sulle scoperte scientifiche delle altre discipline. In particolare, ciò che proprio non può più mancare – ma che purtroppo, come vedremo, è molto carente – è la conoscenza tecnologica.

Ecco perché, come psicologi, dovremmo studiare approfonditamente la tecnologia, come possiamo servirci di queste conoscenze e dove possiamo reperire queste informazioni. 

Psicologo in crisi
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Neuromanagement: una nuova disciplina scientifica?

Management, scienza e multidisciplinarità: ecco di cosa parla il libro Neuromanagement (Franco Angeli editore, 2016) di Gian Carlo Cocco, che mira alla creazione di una nuova disciplina a cavallo tra Neuroscienza ed Economia Comportamentale. Ne analizzo le basi teoriche, sperando che possano portare a un ulteriore approfondimento e sviluppo di questa nascente disciplina.

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Social Network e dipendenza: culla e rifugio delle nostre paure

Che cos’è la dipendenza da social network e come la si può superare? Ecco una riflessione psicologica che parte dalle metafore di culla piacevole e rifugio dai problemi reali, fino ad arrivare alla soluzione finale: un lungo e complesso lavoro di ricostruzione di se stessi.

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