Critica al Metodo Scientifico (2 di 5): La perdita della visione d’insieme

Non basta mettere in discussione il ruolo di chi lavora per la scienza per poter risolvere in un colpo i problemi che essa suscita nell’opinione comune. In questo secondo – di cinque articoli1 sull’argomento mi concentrerò sulla ramificazione dei saperi scientifici, che da uno spesso tronco fondante è andata via via parcellizzandosi, fino a diventare una trama talmente fitta e complessa da aver perso completamente la sua visione d’insieme.

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Photo by Eugenio Mazzone on Unsplash

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Oltre l’Intelligenza Artificiale: il Customer Service è il lavoro del futuro

In un mondo iper-digitalizzato, dove per acquistare un biglietto, comprare un prodotto o prenotare un servizio è sufficiente attraversare dei semplici – e asettici – passaggi presenti su un sito o una app, gli utenti mostrano un più solido bisogno di confronto umano, di quell’empatia necessaria ad andare incontro alle loro necessità.

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Nonostante tutte le possibilità accessibili da smartphone, le persone preferiscono comunque chiamare il Customer Service (Photo by rawpixel on Unsplash)
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Previsioni Tech 2018: 4 buoni propositi delle Nuove Tecnologie per l’anno nuovo

Il 2017 è quasi finito, è tempo di compilare la propria lista di buoni propositi per l’anno futuro. Avete presente quelle liste piene di “andare in palestra” e “sistemare la soffitta” che puntualmente vengono ignorati durante il corso dell’anno nuovo? Ecco, esiste una lista di buoni propositi anche per le nuove tecnologie, su cui le maggiori aziende del calibro di Amazon, Google e Facebook stanno puntando per il prossimo anno.

Quali saranno, dunque, i buoni propositi che le nuove tecnologie puntano a soddisfare nell’anno nuovo?

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AI Recruiting: 4 criticità nell’usare un’Intelligenza Artificiale al posto di un selezionatore

Non è facile selezionare il candidato giusto per un’azienda, ed è per questo che molte realtà vogliono appoggiarsi alle Intelligenze Artificiali per ridurre al minimo la possibilità di errori di selezione. Tuttavia, la decisione di utilizzare un robot porta con sé tutta una serie di criticità che analizzo alla luce delle ricerche scientifiche e alla consapevolezza che i robot non sono altro che un prodotto realizzato da esseri umani, portatori di errori cognitivi inconsapevoli che influenzano ciò che costruiscono.

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Robot “umanoidi”: servono davvero? Lo abbiamo chiesto al Prof. Andrea Bonarini

Di robot dalla forma “umanoide” ne è piena la letteratura, scientifica e romanzesca. Sono suggestivi e di grande impatto, ma quello che gli studiosi come Andrea Bonarini, professore del Politecnico di Milano, pensano sulla loro utilità è tutt’altro. Ho quindi intervistato il Professore, per capire meglio come si prospetti il futuro della robotica non-umanoide, ma non per questo priva di emozioni “umane”.

Intervista ad Andrea Bonarini

Uno screenshoot dell’intervista online fatta ad Andrea Bonarini (non inserisco l’intero video perché la qualità – come potete vedere – è scarsissima e perché i problemi tecnici hanno impedito una corretta registrazione facendo fallire miseramente il mio pallido tentativo di creare video tutti miei… Ma ci sto lavorando!)

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Interazione umano-robot: la “cornice narrativa”

C’è chi sostiene che, in un futuro non troppo lontano, i robot entreranno a fare parte integrante della nostra vita quotidiana, abitando nelle nostre case e aiutandoci nei nostri compiti giornalieri. Ma come fanno i ricercatori a sapere se gli esseri umani e i robot riusciranno a interagire efficacemente? Ecco un interessante studio che indaga l’interazione umano-robot all’interno di una giornata-tipo dell’essere umano.

Uno dei robot che è stato utilizzato nell’esperimento: Sunflower

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NAO: il robot capace di autocoscienza

Un altro passo per l’intelligenza artificiale (Artificial Intelligence, o AI): i robot sono capaci di autocoscienza. Ecco l’esperimento con NAO, il robottino francese creato dall’Aldebaran Robotics.

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Umani e umanoidi: vivere con i robot secondo Cingolani e Metta

Se vi incuriosisce lo sviluppo della robotica e delle moderne tecnologie, il libro di Cingolani e Metta non può mancare dai vostri scaffali. Pubblicato quest’anno e intitolato “Umani e umanoidi, vivere con i robot”, il libro fornisce una panoramica puntuale dello stato dell’arte e delle prospettive future della robotica, in particolare quella umanoide. Non occorre essere esperti in materia per comprendere il breve libro (180 pagine, contando anche varie appendici aggiuntive) dal prezzo contenuto (15 €), scritto dal fisico Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, e dall’ingegnere Giorgio Metta, direttore dell’iCub Facility sempre all’IIT. Ho voluto riassumere il libro, traendo le cose più importanti dal punto di vista psicologico e rimandando il lettore alla lettura delle parti più articolate e interessanti.

Giorgio Metta, uno degli autori del libro e ICub, il robot a cui lavora lui e il suo team all’IIT.

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